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IL PAESAGGIO CULTURALE DI CIVITA DI BAGNOREGIO, QUI NOI CUSTODIAMO L’ANIMA DELL’ITALIA

Visitare il territorio di Bagnoregio e l’area circostante, nota come Valle dei Calanchi, è una delle esperienze più entusiasmanti che è possibile fare nel Centro Italia. Davanti agli occhi il figlio di due forze: la natura, che agisce da millenni, e la mano dell’uomo, intervenuto sul paesaggio in un rapporto di costante dialogo e scambio.

Ne è nato un qualcosa di unico al mondo, con caratteri specifici che raccontano una storia di resilienza in un discorso che dà voce ai segni del passaggio di diverse civiltà: dagli etruschi, ai longobardi, attraversando le varie fasi del periodo romano e il Medioevo e il Rinascimento. Un unicum che è stato definito come ‘Il Paesaggio Culturale di Civita di Bagnoregio’, esempio di bellezza e bene ritenuto meritevole di aspirare al riconoscimento di Patrimonio dell’Umanità. L’Italia ha scelto di farne la sua candidatura per il 2021. Quest’area, dove si custodisce un’anima autentica, si è trasformata in un cantiere e così sarà nei prossimi anni.

Si sta edificando dalle fondamenta visto che una delle prime azioni su cui è al lavoro Casa Civita, site manager, consiste nella realizzazione di un archivio della memoria. Uno spazio fisico, all’interno di Palazzo Petrangeli dove si sta allestendo una vera e propria biblioteca consultabile con catalogati libri che raccontano del territorio, un vasto archivio fotografico e un fondo dove vengono raccolte le tesi di laurea che hanno a che fare con ‘Il Paesaggio Culturale di Civita di Bagnoregio’. Uno sforzo di conservazione della memoria in cui è stata coinvolta la popolazione anche dei comuni della buffer zone: Castiglione in Teverina, Lubriano, Civitella d’Agliano e Graffignano.

Contemporaneamente si lavora a rendere tutto più accogliente e a predisporre strategie di promozione di un turismo slow: attento alla tutela del sito e capace di generare economia buona a spalmare ricchezza in maniera diffusa, coinvolgendo imprenditori lavoratori della ricettività e realtà artigiane e del commercio locale.

Ogni anno più di un milione di persone da tutto il mondo arriva qui per vedere da vicino una bellezza antica, che sfida il tempo e l’erosione dello sperone tufaceo su cui è posizionata. Tutt’intorno la Valle dei Calanchi, uno spettacolo meraviglioso figlio del vento e della pioggia. Civita è sempre più un luogo gettonatissimo dagli innamorati, che insieme passeggiano sul ponte e arrivano nel borgo per scambiarsi promesse d’amore eterno. Siamo nella terra di San Bonaventura, padre della Chiesa e figura centrale nel Medioevo. Luogo francescano, dunque. Essendo San Bonaventura l’autore della biografia sulla vita del Santo d’Assisi, la Legenda Maior. Opera che ha ispirato la pittura di Giotto e alimentato uno degli elementi che più hanno distinto l’Italia nel mondo: la pittura.

Siamo in uno scrigno di sapori autentici, che offre prodotti della terra straordinari e lavorazioni della materia prima che affondano le radici in una cultura millenaria. Qui il tempo si ferma ed è possibile trovare la dimensione giusta per interrogarsi davanti a una bellezza che ha un linguaggio proprio e un intreccio di storie che hanno molto da insegnare all’esperienza umana del futuro.